Quella che segue è una notizia dai dintorni, anzi dai confini, apparentemente da quelli fra USA e Canada, in realtà fra umano e disumano. Si tratta dell'aggressione che Peter Watts, autore canadese di FS, ha subito la settimana scorsa, a seguito della quale si è creata una catena di solidarietà (anche economica, per via delle future spese legali).
Leggiamo insieme nel blog di Peter, e rinunciamo a commenti ovvii sulla più grande "democrazia" planetaria. In questa dimensione, appunto.
Leggiamo insieme nel blog di Peter, e rinunciamo a commenti ovvii sulla più grande "democrazia" planetaria. In questa dimensione, appunto.
"Se credete all’interpretazione della fisica quantistica secondo cui esistono vari Mondi, allora deve esserci da qualche parte un universo parallelo nel quale ho attraversato il confine fra USA e Canada senza subire l’incidente dello scorso martedì. In un’altra dimensione, non sono stato fermato da uno sciame di guardie di confine che brulicavano intorno alla mia automobile come formiche guerriere senza alcuna ragione apparente, o magari è successo, ed io ho semplicemente mantenuto il mio sguardo in basso e mi sono astenuto dal fare domande.
In qualche altra crono-linea, non sono sceso dall’automobile per chiedere cosa stesse accadendo, e non ho nemmeno ripetuto la domanda quando mi è stata negata una risposta e mi è stato ordinato di rientrare in macchina. In quest’altra crono-linea non mi sono beccato un pugno in faccia, una spruzzata di spray urticante, non sono stato malmenato, ammanettato, gettato bagnato e mezzo nudo in una cella di reclusione per tre cazzo di ore, scaraventato quindi in una cella ancora più fredda per passarci la notte, e citato in giudizio con l’accusa di aggressione nei confronti di un ufficiale federale, il tutto senza la possibilità di un avvocato (benché abbiano tentato di farmi rinunciare ai miei diritti, e per due volte). In quella dimensione parallela, non sono stato nemmeno scaricato oltreconfine in maniche di camicia, con il computer e la pennetta confiscate, e persino il mio cazzo di blocco note trattenuto finché hanno scoperto fra loro qualcuno abbastanza alfabetizzato da saper distinguere fra degli appunti per idee di storie da scrivere e, immagino, malvagie trame del terrorismo. E non sono stato abbandonato senza cappotto all'arrivo della prima tempesta invernale dell’Ontario, ad un orario in cui autobus e mezzi di trasporto avevano finito le corse della giornata.
In qualche altro universo me ne sto al caldo, felice, e senza la prospettiva di trascorrere due anni in galera per il mio crimine: essere stato preso a pugni in faccia.
Ma questo non è quell’universo.
Rimanete sintonizzati.
Peter Watts
(traduzione mia da: http://www.rifters.com/crawl/?p=932)
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