Dopo il successo della quasi omonima manifestazione partenopea presso la Città della Scienza, ecco che il Mu.Fant propone un ulteriore interessante evento per celebrare i sessant'anni di fantascienza della collana Urania.
Sabato 27 ottobre 2012 - ore 16.00-19.30
SPAZIO MU.FANT
museo-lab del Fantastico e della Fantascienza
Via Luini, 195 – Torino
museo-lab del Fantastico e della Fantascienza
Via Luini, 195 – Torino
nell’ambito della rassegna
LA FANTASCIENZA ITALIANA
inaugura la mostra
LA FANTASCIENZA ITALIANA
inaugura la mostra
SESSANT’ANNI DI URANIA
Un viaggio alla scoperta della più nota collana di fantascienza in Italia
Sabato 27 ottobre, dalle ore 16,00, inaugura al Mu.Fant la mostra-evento “Sessant’anni di Urania”, alla presenza di Giuseppe Lippi, curatore della collana Mondadori da oltre vent’anni.
L’anno dedicato alla fantascienza italiana dal Mu.Fant – il Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino, nato da un’idea dei due curatori Silvia Casolari e Davide Monopoli e dalla stabile collaborazione con ITER, Città di Torino - non poteva che completarsi con una grande mostra celebrativa dei “primi” 60 anni della più importante collana di fantascienza italiana. Un trait d’union ideale fra la mostra appena conclusa - “Gli Antenati della Fantascienza Italiana”, che ha evidenziato come anche in Italia fosse presente, prima del 1952, una ricca produzione di letteratura avveniristica e di anticipazione – e l'approdo ufficiale della fantascienza in Italia, della quale la collana Mondadori è stata l’artefice, tanto che proprio ad essa va il merito di aver importato in Italia lo stesso termine “fantascienza”.
Il 10 ottobre del 1952 approdava, infatti, nelle edicole italiane il primo numero de I Romanzi di Urania, a cura di Giorgio Monicelli. Prima di quel fatidico giorno, in Italia, nessuno conosceva la parola “fantascienza”, né si conoscevano gli autori che in America avevano creato un vero e proprio genere già a partire dagli anni ’30. Sembra, infatti, che sia stato Giorgio Monicelli ad inventare il neologismo "fanta-scienza", dal quale è derivato l'aggettivo "fantascientifico", che oggi è usato, e forse perfino abusato, nel linguaggio convenzionale. L'irruzione della fantascienza americana in Italia – grazie ad Urania - ebbe quindi un fortissimo impatto, i cui effetti sono oggi ancora visibili.
La mostra, visitabile fino a marzo 2013, si pone come un viaggio a ritroso nel tempo, una sorta d’immersione nell'archeologia del fantastico, in cui sarà possibile riscoprire i molti numeri della collana in un percorso espositivo originale ed inusuale, con proiezioni, conferenze, ospiti e performance teatrali.
Riccardo Valla, critico letterario e noto esperto in ambito fantascientifico, ne ha curato l’esposizione bibliografica che, assieme ad una ricca carrellata dei primi Urania e Urania Rivista, oggetto del desiderio di collezionisti ed estimatori, si sofferma su una molteplicità di aspetti. Innanzitutto sul rapporto della collana con gli autori cosiddetti mainstream: come il Bulgakov di Terrore nel Kolkhoz (noto come Le uova fatali), comparso nel n. 379; come il Kafka delle Metamorfosi, pubblicate sotto la curatela di Fruttero e Lucentini; oppure James Graham Ballard che, fra gli altri, vide pubblicare il suo capolavoro Condominium nel 1975 sul n. 707.
Si passano poi in rassegna gli autori italiani che, dopo l'istituzione del Premio Urania nel 1989 (subito prima del passaggio di consegne tra Gianni Montanari e Giuseppe Lippi), hanno visto aprirsi una strada percorribile alla fantascienza nostrana, della quale il “fenomeno Evangelisti” rappresenta ancora oggi il massimo esempio.
Una sezione espositiva è inoltre dedicata al mondo delle riviste di fantascienza comparse poco dopo l’esordio di Urania, come I Romanzi del Cosmo della Ponzoni (1957), la collana Galassia de La Tribuna del 1961, la rivista Nova SF* della Libra del 1967, ed altre ancora.
La sezione cinema, curata da Paolo Bertetti (docente di Semiotica degli Audiovisivi, Università di Siena), approfondisce invece il nesso tra Urania ed il cinema, soffermandosi sui romanzi dai quali sono state tratte pellicole cinematografiche e, viceversa, le novelizations, ossia gli adattamenti letterari di film. Uno fra tutti il celebre L'uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell to Earth) di Walter Tevis pubblicato in Italia per la prima volta su Urania n°357 dell'8 novembre 1964 e adattato in pellicola da Nicolas Roeg con la celebre interpretazione di David Bowie.
Una sezione segue ancora le variazioni grafiche delle copertine nel corso degli anni (illustrate dagli ormai leggendari Kurt Caesar, Carlo Jacono, Karel Thole, fino alla recente esperienza di Franco Brambilla), per arrivare all’ultimo e attualissimo cambiamento grafico: il numero 1587 in edicola dal 1° ottobre di quest’anno, lo speciale dei Sessant’Anni – in cui si pubblica L'ultimo teorema, scritto a quattro mani da due dei più grandi autori di fantascienza, Arthur C. Clarke e Frederik Pohl - con la riga e il cerchio rosso su fondo bianco che segna un evidente ritorno all'impostazione rimasta più a lungo legata alla rivista, quella degli anni di Fruttero e Lucentini.
Naturalmente non poteva mancare un approfondimento dedicato a Carlo Fruttero, torinese doc, che, assieme a Franco Lucentini, fu curatore della collana per venticinque anni. Piero Gondolo della Riva, specialista verniano e consolidato collaboratore del Mu.Fant, cugino di Fruttero, curerà un intervento dal titolo “Ricordo di Carlo Fruttero”, in cui si soffermerà su fatti e curiosità ignote al grande pubblico.
La giornata inaugurale prevede anche un momento di spettacolo ed intrattenimento: la compagnia Eidos Teatro propone una performance tratta da un racconto di Antonino Fazio, scrittore di fantascienza e membro del comitato scientifico del museo.
Un’iniziativa di rilievo è quella che vede poi il coinvolgimento degli studenti delle scuole torinesi. Il Mu.Fant, in collaborazione con diverse Circoscrizioni cittadine e con il Settore Politiche Giovanili della Città, darà avvio al progetto “C’era una volta il domani”, un insieme di percorsi indirizzati alle classi delle scuole medie inferiori e superiori. Studentesse e studenti saranno impegnati nei mesi invernali nella produzione di cortometraggi tratti da racconti pubblicati su Urania. Il tema scelto è: “Quale futuro ci aspetta?”. Mai come in questo periodo storico sarà interessante sentire la voce diretta dei giovani su come percepiscono il proprio futuro. L’Urania degli esordi, e così è stato per diversi anni, è stata letta e comprata essenzialmente da giovani, a volte anche contro il parere di adulti scettici che la consideravano una lettura poco dotta. Oggi che effetto fa agli adolescenti leggere i racconti che hanno segnato più di una generazione passata?
In parallelo alla mostra, il Mu.Fant, che da quest’anno ha dato inizio ad una importante collaborazione con le Biblioteche Civiche di Torino, curerà due iniziative imperdibili per gli appassionati di fantascienza e di letteratura in generale: dal 29 ottobre al 30 novembre 2012 una mostra bibliografica su Urania, presso la Biblioteca Centrale di Torino, riscopre ed espone i numeri della rivista presenti nell’archivio della biblioteca, mentre il 5 novembre partirà un gruppo di lettura, in cui si leggeranno e commenteranno gli autori che hanno consolidato definitivamente l’importanza della collana.
L’anno dedicato alla fantascienza italiana dal Mu.Fant – il Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino, nato da un’idea dei due curatori Silvia Casolari e Davide Monopoli e dalla stabile collaborazione con ITER, Città di Torino - non poteva che completarsi con una grande mostra celebrativa dei “primi” 60 anni della più importante collana di fantascienza italiana. Un trait d’union ideale fra la mostra appena conclusa - “Gli Antenati della Fantascienza Italiana”, che ha evidenziato come anche in Italia fosse presente, prima del 1952, una ricca produzione di letteratura avveniristica e di anticipazione – e l'approdo ufficiale della fantascienza in Italia, della quale la collana Mondadori è stata l’artefice, tanto che proprio ad essa va il merito di aver importato in Italia lo stesso termine “fantascienza”.
Il 10 ottobre del 1952 approdava, infatti, nelle edicole italiane il primo numero de I Romanzi di Urania, a cura di Giorgio Monicelli. Prima di quel fatidico giorno, in Italia, nessuno conosceva la parola “fantascienza”, né si conoscevano gli autori che in America avevano creato un vero e proprio genere già a partire dagli anni ’30. Sembra, infatti, che sia stato Giorgio Monicelli ad inventare il neologismo "fanta-scienza", dal quale è derivato l'aggettivo "fantascientifico", che oggi è usato, e forse perfino abusato, nel linguaggio convenzionale. L'irruzione della fantascienza americana in Italia – grazie ad Urania - ebbe quindi un fortissimo impatto, i cui effetti sono oggi ancora visibili.
La mostra, visitabile fino a marzo 2013, si pone come un viaggio a ritroso nel tempo, una sorta d’immersione nell'archeologia del fantastico, in cui sarà possibile riscoprire i molti numeri della collana in un percorso espositivo originale ed inusuale, con proiezioni, conferenze, ospiti e performance teatrali.
Riccardo Valla, critico letterario e noto esperto in ambito fantascientifico, ne ha curato l’esposizione bibliografica che, assieme ad una ricca carrellata dei primi Urania e Urania Rivista, oggetto del desiderio di collezionisti ed estimatori, si sofferma su una molteplicità di aspetti. Innanzitutto sul rapporto della collana con gli autori cosiddetti mainstream: come il Bulgakov di Terrore nel Kolkhoz (noto come Le uova fatali), comparso nel n. 379; come il Kafka delle Metamorfosi, pubblicate sotto la curatela di Fruttero e Lucentini; oppure James Graham Ballard che, fra gli altri, vide pubblicare il suo capolavoro Condominium nel 1975 sul n. 707.
Si passano poi in rassegna gli autori italiani che, dopo l'istituzione del Premio Urania nel 1989 (subito prima del passaggio di consegne tra Gianni Montanari e Giuseppe Lippi), hanno visto aprirsi una strada percorribile alla fantascienza nostrana, della quale il “fenomeno Evangelisti” rappresenta ancora oggi il massimo esempio.
Una sezione espositiva è inoltre dedicata al mondo delle riviste di fantascienza comparse poco dopo l’esordio di Urania, come I Romanzi del Cosmo della Ponzoni (1957), la collana Galassia de La Tribuna del 1961, la rivista Nova SF* della Libra del 1967, ed altre ancora.
La sezione cinema, curata da Paolo Bertetti (docente di Semiotica degli Audiovisivi, Università di Siena), approfondisce invece il nesso tra Urania ed il cinema, soffermandosi sui romanzi dai quali sono state tratte pellicole cinematografiche e, viceversa, le novelizations, ossia gli adattamenti letterari di film. Uno fra tutti il celebre L'uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell to Earth) di Walter Tevis pubblicato in Italia per la prima volta su Urania n°357 dell'8 novembre 1964 e adattato in pellicola da Nicolas Roeg con la celebre interpretazione di David Bowie.
Una sezione segue ancora le variazioni grafiche delle copertine nel corso degli anni (illustrate dagli ormai leggendari Kurt Caesar, Carlo Jacono, Karel Thole, fino alla recente esperienza di Franco Brambilla), per arrivare all’ultimo e attualissimo cambiamento grafico: il numero 1587 in edicola dal 1° ottobre di quest’anno, lo speciale dei Sessant’Anni – in cui si pubblica L'ultimo teorema, scritto a quattro mani da due dei più grandi autori di fantascienza, Arthur C. Clarke e Frederik Pohl - con la riga e il cerchio rosso su fondo bianco che segna un evidente ritorno all'impostazione rimasta più a lungo legata alla rivista, quella degli anni di Fruttero e Lucentini.
Naturalmente non poteva mancare un approfondimento dedicato a Carlo Fruttero, torinese doc, che, assieme a Franco Lucentini, fu curatore della collana per venticinque anni. Piero Gondolo della Riva, specialista verniano e consolidato collaboratore del Mu.Fant, cugino di Fruttero, curerà un intervento dal titolo “Ricordo di Carlo Fruttero”, in cui si soffermerà su fatti e curiosità ignote al grande pubblico.
La giornata inaugurale prevede anche un momento di spettacolo ed intrattenimento: la compagnia Eidos Teatro propone una performance tratta da un racconto di Antonino Fazio, scrittore di fantascienza e membro del comitato scientifico del museo.
Un’iniziativa di rilievo è quella che vede poi il coinvolgimento degli studenti delle scuole torinesi. Il Mu.Fant, in collaborazione con diverse Circoscrizioni cittadine e con il Settore Politiche Giovanili della Città, darà avvio al progetto “C’era una volta il domani”, un insieme di percorsi indirizzati alle classi delle scuole medie inferiori e superiori. Studentesse e studenti saranno impegnati nei mesi invernali nella produzione di cortometraggi tratti da racconti pubblicati su Urania. Il tema scelto è: “Quale futuro ci aspetta?”. Mai come in questo periodo storico sarà interessante sentire la voce diretta dei giovani su come percepiscono il proprio futuro. L’Urania degli esordi, e così è stato per diversi anni, è stata letta e comprata essenzialmente da giovani, a volte anche contro il parere di adulti scettici che la consideravano una lettura poco dotta. Oggi che effetto fa agli adolescenti leggere i racconti che hanno segnato più di una generazione passata?
In parallelo alla mostra, il Mu.Fant, che da quest’anno ha dato inizio ad una importante collaborazione con le Biblioteche Civiche di Torino, curerà due iniziative imperdibili per gli appassionati di fantascienza e di letteratura in generale: dal 29 ottobre al 30 novembre 2012 una mostra bibliografica su Urania, presso la Biblioteca Centrale di Torino, riscopre ed espone i numeri della rivista presenti nell’archivio della biblioteca, mentre il 5 novembre partirà un gruppo di lettura, in cui si leggeranno e commenteranno gli autori che hanno consolidato definitivamente l’importanza della collana.
Programma
Ore 16.00: apertura
ore 16.30: visita guidata alla mostra con Giuseppe Lippi e Riccardo Valla
ore 17.00: presentazione “progetto scuole” a cura di Silvia Casolari e Davide Monopoli
alla presenza degli studenti che partecipano all’iniziativa
ore 17.15: “Cosa vuol dire fare di Urania il proprio lavoro!”
Intervento di Giuseppe Lippi sulle origini di Urania e sul primo, fondamentale rinnovamento all'epoca di Fruttero e Lucentini
ore 17.45: “Ricordo di Carlo Fruttero”, intervento a cura di Piero Gondolo della Riva
18.00: performance teatrale
La Compagnia Eidos Teatro presenta “Scene da CyClone”
di Antonino Fazio, regia di Alan Mauro Vai
con Vittoria Badarcco, Lucio Celaia, Beatrice Zambetti e Alan Mauro Vai
Interviene l’autore
Ore 18,30: proiezione corti scuole superiori e apertura del progetto
“C’era una volta il futuro”
La mostra - visibile fino a marzo 2013 – è realizzata dal comitato scientifico del museo (Riccardo Valla, Paolo Bertetti, Antonino Fazio, Piero Gondolo della Riva, Silvia Casolari, Davide Monopoli).
Periodo: 27 ottobre 2012/30 marzo 2013
Ingresso: 4 euro tessera associativa
Info:
Spazio Mu.Fant
Via Luini 195 - Torino
3498171960
associazioneimmagina(at)gmail(dot)com
facebook: MuFant Torino
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